mercoledì 23 marzo 2016

I segreti del sound design di Videoludica .it


Ed eccoci di nuovo online su Passione Sound Design, stavolta con qualcosa di differente dalle solite recensioni e fotogallery. Oggi infatti facciamo un piccolo focus sul mio mestiere, il sound design. In questo articolo infatti vi parlerò un po' degli aspetti tecnici e creativi che compongono i tanto decantati assets del podcast Videoludica .it, ideati dal sottoscritto.

Cominciamo subito con una premessa che magari potrà sembrare sborona, ma quando ci vuole ci vuole: gli assets audio di Videoludica... spaccano. Si, esatto: spaccano. Semplicemente perchè nel panorama dei podcast videoludici non c'è nulla di simile, fatta eccezione per pochi esponenti in cui spiccano sigle con brani musicali composti e suonati a d hoc. Non è tanto una questione di paragoni, ma più semplicemente, in quanto professionista dell'audio, da un primo ascolto riconosco quanto lavoro ci può essere dietro una sigla o uno stacchetto. Partendo dal presupposto che in questo campo non esiste il concetto di giusto o sbagliato, va benissimo anche piazzare una musica a caso o un dialogo di un film per poi troncare il tutto con l'accetta nel momento in cui bisogna cominciare a chiacchierare, anche se personalmente è una strada che oggi non percorrerei mai se venissi chiamato a disegnare l'identità sonora di una trasmissione perchè rischierei di spezzonalizzarla e quindi danneggiarla, anzichè renderla originale con un contenuto creato da zero.


Altra cosa che non farei volentieri su una sigla è camuffare la voce inscurendola eccessivamente, artifizio che col tempo ho trovato sempre più fastidioso oltre che poco originale, ma che molti altri podcast utilizzano a spron battuto, forse nel tentativo di enfatizzare la potenza delle proprie sigle munendole di una voce cavernosa artefatta, o magari tentando di celare un'infelice dizione... o più semplicemente perchè "fa figo", chissà. Anche in questo caso però non ci sono regole: il successo dei podcast lo fanno i contenuti, non certo le sigle o gli stacchetti, ma per come la vedo io, ascoltare un brutto suono di una trasmissione è un po' come ricevere un bel regalo incartato nel sacchetto unto del salumiere. Del resto come dico sempre, anche l'orecchio vuole la sua parte.


Il podcast Videoludica .it nasce proprio con questo presupposto. 
Fatto tesoro dell'esperienza acquisita con Dietrologia Videoludica, oltre all'orecchio qui anche l'occhio pretende la sua parte: e in questo ci ha pensato il mastro Alex Raccuglia con i suoi artwork ideati ad hoc, uno dei quali è stato rielaborato da me nell'immagine in alto di questo post. E io invece che ho combinato stavolta? Beh, proprio com'è successo in passato con DVL, ho creato tutti gli intermezzi audio che potete ascoltare nelle puntate di Videoludica. Per la realizzazione di questi contenuti audio ho utilizzato uno dei software più conosciuti in ambito di sound design e post-produzione: ProTools. Siamo ormai inseparabili da molti anni, ProTools nel bene e nel male è diventato quasi l'estensione delle mie idee che concretizzo a livello sonoro. La mia carriera, costantemente in bilico tra sound design e doppiaggio, mi permette di lavorare tanto al di qua che al di là dei doppi vetri della sala di registrazione, e di creare sia contenuti utilizzando e assemblando suoni, che la mia stessa voce. E Videoludica non ha fatto eccezione anche in questo senso. Infatti, oltre alla preziosa partecipazione dell'attore-doppiatore e amico Christian Iansante, divenuto praticamente la voce ufficiale del podcast, proprio come succedeva con gli intermezzi di DVL e succede tutt'oggi con l'Occhio del Beholder di Giuseppe Saso, c'è anche la mia voce in qualità di speaker nel flusso degli stacchetti.


Per curare gli aspetti creativi degli assets dei podcast ho sempre avuto carta bianca dal buon Simone Pizzi, aspetto certamente apprezzabile quando si approccia un lavoro creativo, ma per certi versi anche controproducente perchè si è chiamati a realizzare il tutto da zero. Ad esempio ammetto che su Dietrologia Videoludica ho realizzato assets interessanti, ma data la natura multitematica del podcast e la spiccata presenza di rubriche, alla fine della fiera era tutto  un po' un minestrone sonoro.

Al contrario, la creatività dietro al sound di Videoludica. it è piuttosto semplice. Gettate in mare le zavorre dei ritmi dubstep e le molteplici sonorità che costituivano l'identità non del tutto intellegibile del de cuius Dietrologia Videoludica (di cui ho cominciato a curare completamente gli assets solo a partire dalla terza stagione) ho optato per conferire un'unica identità sonora al nuovo podcast, privilegiando il concetto di videogioco come aspetto imprescindibile. Anche concettualmente il podcast è stato concepito con una ritrovata leggerezza editoriale, il cui scopo era prediligiere l'organizzazione, la gestione e la registrazione degli episodi, quest'ultima effettuata rigorosamente dal vivo. Tutto ciò accompagnato dalla presenza di tre sole rubriche: Passato, Presente e Futuro, incentrate esclusivamente sui videogames.

Per creare l'anima sonora di Videoludica, il primo passo è stato quello di cercare delle basi musicali adatte, che trasmettessero il messaggio e in questo mi sono venute d'aiuto le librerie di Creative Commons, risorsa che ho reputato insostituibile anche per realizzare gli episodi di Passione Sound Design. Da lì in poi è partito il vero lavoro creativo e più artigianale, con la ricerca e l'assemblamento di effetti sonori che riconducessero all'idea del santaurio del videogioco per eccellenza: la sala giochi. Non a caso, sulla sigla di apertura del podcast, la prima cosa che potrete ascoltare è il suono di un coin-op che prende vita attraverso l'inserimento di gettoni, seguito da alcune delle frasi più celebri delle glorie videoludiche passate (giusto per sottolineare che chi conduce il podcast è un gruppo di vecchiardi, mica di pischelli di primo pelo, LOL) e presenti. Possiamo ascoltare il "Welcome" del mercante di Resident Evil 4, passando per l'intramontabile "It's me, Mario", proseguendo con Master Chief e il suo "Yes sir. I need a weapon" e infine Snake che conclude col suo "Kept you waiting, uh?". Chissà, magari ascoltando la sigla in tutti questi mesi, non vi siete mai neppure accorti della presenza di questi elementi: ebbene ora avrete l'opportunità di focalizzarli con più facilità.

 

Per quanto concerne la tipologia di effetti sonori utilizzati, molti elementi degli assets di Dietrologia sono stati riutilizzati e impastati ad arte con altri effetti sonori per creare sonorità dal sapore differente, del resto il vantaggio di lavorare con il suono e è anche questo: sfruttare i rudimenti di psicoacustica per creare emozioni attraverso la variazione delle fasi, l'alterazione delle frequenze che compongono i singoli suoni e l'utilizzo di espedienti come l'aggiunta dei riverberi (che io prediligo) e i delay per enfatizzare determinati eventi sonori. Eccovi la timeline di ProTools che ho utilizzato per la realizzazione degli assets di Videoludica.


Discorso a parte per la sigla della mia rubrica Passione Sound Design, altro mio cavallo di battaglia in quanto ad elaborazione sonora. La sigla nello specifico si compone esclusivamente di effetti sonori e di voci effettate, senza un brano musicale di accompagnamento. L'idea principale era quella di ricreare una sorta di enorme meccanismo metallico che prendeva vita e mutava aspetto come un transformer muovendo i suoi giganteschi ingranaggi, sprigionando suoni tecnologici. In quel caso ho utilizzato numerosi droni e sonorità meccaniche, alcune di queste emesse a livello subsonico, concludendo il tutto con la mia voce, pesantemente effettata da un effetto radio e da un vocoder, per l'annuncio del titolo della rubrica.

 
  
Ebbene, spero abbiate apprezzato questo focus sul sound design di Videoludica .it Podcast. Spero inoltre che vi possa servire anche per ascoltare con orecchie più attente e critiche la creatività e il lavoro celati dietro ad una sigla o uno stacchetto di pochi secondi. Detto ciò, il mio invito è di continuare a seguirci su Spreaker o su iTunes e di commentare le nostre produzioni per aiutarci a crescere e migliorare sempre di più.

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